Nata nel 2017 nel quartiere Chiaja a Napoli, 1000 Gourmet è il punto di partenza di un progetto ambizioso. Nel numero mille si nascondono le tante velleità di quello che adesso si definisce il “Gruppo 1000”, grazie alla duplice apertura di Venezia (con 1000 Gourmet, già recensito su queste pagine, e 1000 Bakery Venezia): tante sfumature di impasto e ancora più combinazioni di gusto e ingredienti.
Ma questi risultati saranno stati effettivamente raggiunti dalla sede di Napoli? Non tutti e non del tutto.
Ambiente, menu e prezzi
La posizione di 1000 Gourmet è molto particolare: posta nel cuore di due ripide scalinate che uniscono due delle più esclusive vie del quartiere Chiaja (via Vittoria Colonna e via del Parco Margherita), la pizzeria gode anche di un piacevole spazio esterno, privilegiato dall’assenza di macchine e circondato da bei palazzi signorili.
L’ambiente è molto grazioso, curato e pulitissimo. Forse con un certo occhio all’instagrammabilità più che al vero design, ma il risultato è comunque molto apprezzabile.
Le sedute vellutate in colori tenui e ben armonizzati sono molto comode; meno convincenti i tavoli: troppo stretti quelli per due e più carini che realmente di pregio.
Il menu, nell’inevitabile versione digitale con QR Code, propone antipasti, pizze classiche, gourmet e nuove. Seguono insalate, evidente nuova mania delle pizzerie dal coté chic, per quanto tristemente spesso neglette. Diversamente da quanto capitato però con Ciro Cascella e Vincenzo Capuano, le opzioni di 1000 Gourmet hanno il pregio di essere più creative e ricercate: se proprio insalata deve essere che almeno sia originale! Tutte hanno un prezzo aggredibile, 8€, anche se non si sa rapportato a quale quantità. Come sempre, non ne abbiamo vista passare una durante il nostro servizio.
Prezzi un po’ ondivaghi per gli antipasti.
Il tagliere misto per due persone si ferma 15 €; un po’ singolare che i salumi e i formaggi siano definiti laconicamente territoriali.
I fritti variano dai 3,50€ del fiore di zucca singolo, ai 5€ delle chips di patate fresche di Avezzano (con aggiunte da 2€ l’una per fonduta e salsiccia), agli 8/9€ delle mini selezioni di fritti partenopei.
Le pizze, divise nelle categorie già ricordate, hanno una forbice dai 7,50€ della 081, una margherita con parmigiano reggiano 32 mesi, ai 14€ di alcune delle nuove.
Frittura, pizze e servizio
Esordio dimenticabile con il Misto 1000: l’arancino di riso classico è funestato dalla crema di pistacchio, non si sa bene perché, e risulta comunque un po’ troppo cotto, Il crocché è piacevole, la frittatina di pasta vittima anche lei di un eccesso di cottura. Buona la provola impanata.
Scegliamo le pizze, non senza una certa difficoltà. Alla domanda sulla differenza tra gourmet e nuove, notiamo un certo spauramento nel simpatico cameriere. Molto cordiale e accogliente, sin dalla prenotazione telefonica, non è proprio formatissimo sugli impasti proposti. Circostanza un po’ spiacevole, vista la centralità programmatica che gli impasti dovrebbero avere.
Ci soccorre il palato e il sito della pizzeria: realizzate con farine del Mulino Quaglia (indicata quale partner e fornitore insieme a Mastri Birrai Umbri), le pizze usano o un monovarietale non troppo forte, o un blend con tre diversi gradi di forza e raffinazione.
Le nuove e le gourmet sembrerebbero condividere l’impasto che vuole raggiungere una consistenza più contemporanea e che strizza l’occhio alla moderna pizza romana.
La “classica” Marinara a modo nostro è tutto fuorché classica. L’idea è interessante. Qualcosa però non funziona. La passata di Pacchetelle rosse e gialle del Vesuvio risulta troppo dolce e, incredibilmente, non viene resa sapida né dalle olive nere taggiasche, né dalle alici del Cantabrico. Non convince nemmeno l’impasto, forse troppo sottile alla base, con poca struttura e anche questo lievemente dolciastro.
Dolcezza che torna, questa volta decisamente attesa, nella Fichi e Lardo, pizza gourmet. Realizzata adesso con confettura di fichi (se di stagione, i fichi diventano freschi e tagliati a fette, recita il menu), la pizza trova nell’impasto un punto di forza. Più strutturato e gustoso, rende giustizia alla preparazione. Anche questa un po’ troppo appiattita sul dolce della confettura che andava meglio contrastato dagli ingredienti salati. singolare é anche che il lardo stagionato in grotta e il Gorgonzola D.o.P. non riescano nello scopo, eppure… Decorative ma poco contestualizzate le due foglie di basilico che sembrano quasi un dovere più che il frutto di un’esigenza di aroma o gusto.
Terza fermata con la Carciofo in Consistenza, una delle misteriose pizze nuove. Il topping è sontuoso, carciofo in crema e fritto in uscita dal forno, salsiccia di casertano, bufala e stracchino in uscita. Il risultato è molto piacevole sia per l’impasto, che sembrerebbe uguale a quello della gourmet, sia per i gusti del topping. Scivolone imperdonabile, però, non aver eliminato le barbe dai carciofi che risultano spiacevoli da masticare e perfino ostici da inghiottire. Sarebbe stato necessario anche eliminare le foglie più coriacee del carciofo. Piacevole il sentore della menta. Un’idea molto interessante funestata da una disattenzione del tutto evitabile.
Bevande, dolci e conto
Offerta beverage divisa tra le solite bibite da GDO, due birre alla spina e selezione dei Mastri Birrai Umbri, che è una artigianale commerciale e pur sempre apprezzabile. Qualche vino campano e non senza guizzi né particolari ricarichi. Buona impostazione, insomma, ma decisamente migliorabile per seguire l’idea di ricerca che 1000 Gourmet vorrebbe comunicare.
Dolci quasi tutti realizzati in casa. Molto grazioso e piacevole in Tiramisù scomposto, presentato in modo quasi ludico, in una caffettiera. Peccato per l’utilizzo di quei discutibilissimi savoiardi ultra industriali: acquistarli in pasticceria o comprarne di migliori sarebbe davvero necessario.
Ogni valutazione sull’accessibilità questa volta sarebbe inutile: la strada pubblica di accesso al locale è del tutto proibitiva. Una delle tante vergogne di Napoli, in tal senso, vista la considerevole quantità di abitazioni che insistono su queste due rampe di scale.
Conto equilibrato: in due (e con due birre in bottiglia) 68€, per quanto ordinato. Incontestabile per la piacevolezza del luogo e la qualità dei prodotti primi non sempre valorizzati.
Opinione
Una serie di belle idee sciupate da realizzazioni non all’altezza. Pur premiata da varie competizioni e competizioncine, 1000 Gourmet dovrà ancora fare un po’ di strada per mantenere le tante promesse programmatiche. L’ambiente più che carino – anche se un po’ artificioso – e il servizio simpatico ma un po’ superficiale rendono comunque la serata piacevole.
PRO
- locale molto grazioso e rifinito
- diversità di impasti e percorso senza glutine garantito
- bagni pulitissimi
- spazio esterno piacevole e senza macchine di passaggio
- servizio confuso ma molto cordiale
CONTRO
- topping non perfettamente studiati
- ingenuità nella gestione di alcune materie prime
- beverage da migliorare