In questo momento sto immaginando chef Rubio che si rigira i baffetti mentre legge il Corriere di oggi, dove persino Aldo Grasso, il più tagliente critico televisivo dei nostri tempi, lo elogia e non poco. O meglio, elogia “Unti e bisunti”, il programma di cui è protagonista.
Dopo un breve riassunto di chi popola il nostro panorama televisivo-culinario, il noto critico che passa da Benedetta Parodi a Masterchef in una sola riga, approda al “nuovo punto di vista della narrazione televisiva”: la trasmissione con chef Rubio.
Il cibo non è più trattato come uno status symbol da osannare ma come un qualcosa da toccare, assaggiare, mordere.
“In Unti e bisunti l’impiattamento conta poco, l’approccio al cibo è grezzo e pulp” e questo è un punto a favore della trasmissione, che si differenzia da tutte le altre proprio per il protagonista diverso: il cibo da strada”.
Non se ne abbia a male chef Rubio, se viene poi definito un “performer che con la comunicazione ci sa fare“, rispetto ai veri protagonisti “i cuochi di strada che incontra sulla sua via, tutti personaggi fuori dal tempo che sembrano usciti dalle grandi pagine di un vecchio Viaggio in Italia“.
Noi peraltro lo adoriamo già da un po’.
[Corriere della Sera]