A Milano il sole bacia gli chef (detto popolare fresco di conio). Non tutti, precisamente ogni chef il cui cognome inizia per “Crac” e finisce per “Co”.
Proprio al più celebre degli masterchef nazionali, Carlo Cracco, il ristorante Trussardi alla Scala, in cerca di personale dopo l’addio ad Andrea Berton che aprirà un suo ristorante in via Solferino 48, ha offerto la guida del locale sotto la dorata forma della consulenza.
Che tanto per capirci, significa uno chef della brigata di Cracco in pianta stabile nelle (vicine) cucine del Trussardi alla Scala, non l’ottimo Matteo Baronetto che lo chef vicentino si tiene stretto in via Hugo, e la supervisione del ristorante.
Che se così fosse, per ragioni di costi, abdicherebbe al vezzo dello chef-star malgrado le guide gastronomiche, per le quali è ancora il primo ristorante della città.