“Mangiare per me è un’attività divertente, come guardare i film: però non ho voglia di vedere film tre volte al giorno”. Questa frase sintetizza bene la filosofia di Rob Rhinehart, 24enne programmatore di Atlanta. Il ragazzo ha inventato un beverone che (dice) contiene tutte le sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno, e grazie (?) al quale ha smesso quasi completamente di mangiare. Rhinehart sostiene che la bevanda, chiamata Soylent (dal nome delle gallette di carne umana del film Soylent Green, 1973), sostituisce il cibo mantenendoci in forma e in salute.
Rhinehart ha avuto la sua personale epifania dopo che un anziano amico di famiglia è stato ricoverato: l’uomo era gravemente denutrito perché –troppo debole– non riusciva più a cucinare. Il ragazzo ha iniziato a concepire una teoria: si perde troppo tempo dietro all’alimentazione, pensando a cosa, dove, quando e come mangiare. Ha cominciato a fare studi di chimica e biologia, ed è arrivato alla conclusione che in realtà gli uomini non hanno bisogno di cibo, ma di sostanze nutritive. A quel punto è passato all’opera: ha mischiato in acqua polveri di sostanze essenziali come vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, carboidrati e grassi, e di altre non necessarie ma utili come ginseng, ginkgo biloba, alfa-carotene.
Il risultato è stato un cocktail beige e inodore, dal sapore dolciastro: appena l’ha assaggiato, Rhinehart si è sentito pieno di energia, e ha così deciso di andare fino in fondo. Per 30 giorni non ha mangiato, controllandosi sempre sangue, prestazioni fisiche e mentali, e modificando la composizione del beverone fino ad essere completamente soddisfatto. Ora Rhinehart fa solo due pasti completi a settimana, e dice che “non doversi preoccupare del cibo è fantastico. Niente supermercato, piatti o dover decidere cosa mangiare. Mi sento liberato da un sacco di fatiche”.
Mentre dal suo blog il ragazzo sostiene che il Soylent può risolvere problemi di obesità e di fame nel mondo, arrivano le prime critiche dai (veri) esperti del mondo scientifico. Christoph Klotter, professore di psicologia dell’alimentazione, definisce il Soylent assurdo: “Il nostro cervello include l’esperienza del piacere e della motivazione per ottenere e consumare cibo appetitoso. Quest’uomo deve essere completamente privo di gusto e piacere”.
[Corriere]