Si sveglia il Corriere della Sera. Che finalmente, oggi, racconta di come questa campagna elettorale americana passi per i panini al pollo di Chick-fil-A. Ai lettori di Dissapore i fatti sono noti. Dan Cathy, capo della catena americana di fast food (1.610 punti vendita) che da anni finanzia gruppi della destra religiosa, è nemico giurato dei matrimoni gay.
Alcuni sindaci liberal minacciano di mettere al bando i Chick-fil-A nelle loro città, ma quello di New York, Michael Bloomberg, pur avendo sempre difeso i diritti degli omosessuali, dice no. Condanna le parole di Dan Cathy ma difende la libertà di opinione; libertà garantita dalla Costituzione. Nel frattempo i conservatori non stanno a guardare e malgrado la lotta contro l’obesità condivisa con i liberal, fissano la “giornata della gratitudine per Chick-fil-A” per mercoledì scorso.
I ristoranti della catena vengono presi d’assalto: file lunghissime e vendite record. Irritate dal successo della «giornata della gratitudine», le associazioni dell’orgoglio omosessuale annunciano una contromanifestazione. Oggi i loro aderenti andranno a baciarsi davanti agli ingressi dei Chick-fil-A. Vedremo i risultati.
P.S. Nel frattempo la catena Wendy ci ha provato. Nei suoi fast food sono spuntati cartelli di solidarietà per la società rivale. Spariti in un batter d’occhio dopo l’intervento di Chick-fil-A, che a questo punto, probabilmente, vorrebbe solo un po’ di pace.
[Corriere]