La proposta che Nestlè ha rivolto ai lavoratori dello stabilimento Perugina di San Sisto (dove nascono i Baci Perugina) per fronteggiare lo slittamento delle pensioni e il rischio di bloccare le assunzioni, ha già sollevato un polverone.
Da una parte la multinazionale per cui è una “risposta seria, responsabile e coraggiosa in un momento difficile per l’economia”. Dall’altra i sindacati che l’hanno bollata come “inaccettabile” perché temono per i giovani assunti un part-time a 800 euro mensili che alla fine flessibilizza tutti. “Figli pagati poco, padri con stipendi tagliati del 25/30%”.
Chi ha ragione? Difficile prendere posizione in mancanza di altri chiarimenti da parte dell’azienda. C’è però un dato curioso. L’età media dello stabilimento perugino è già molto bassa, 34-35 anni, e i figli “pronti per la fabbrica” sono proprio pochini.
[BlitzQuotidiano]