Non so voi ma visti i pasticci politici dei mesi scorsi, non mi meraviglio più di niente, nemmeno se scopro che si prendono decisioni importanti per i Paesi ai tavoli di un pub.
Pierluigi Bersani e Guglielmo Epifani sono stati fotografati mentre uscivano dall’Open Baladin di Roma: il secondo, neo-segretario PD, aveva in mano un misterioso foglietto prontamente decifrato dal Corriere.
Accanto alle scritte “Nomine” e “Scelte radicali” si legge il nome di Zampini. Verosimilmente si tratta di Giuseppe Zampini, amministratore delegato di Ansaldo Energia, uno dei nomi papabili pe la presienza di Finmeccanica. Sul foglio si legge poi “Sogin” e di fianco “cambiare”. La Sogin è una società pubblica che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari, il cui consiglio è in scadenza.
Io in cima al foglio vedo anche chiarissima la scritta “Contattare Schulz”, presumibilmente lo Schulz presidente del Parlamento Europeo. Ben evidenti in mezzo, invece, i nomi di Letta e Franceschini “e i due capigruppi camera e Senato”. C’è poi una scritta “numero parlamentari” con una freccina collegata che punta verso … beh, verso uno spazio bianco. Ecco, appunto.
E Bersani? L’ex segretario aveva forse in mano altri appunti riservati da offrire in pasto alle fotocamere?
Macché, lui stringeva tra le mani “La birra artigianale è tutta colpa di Teo”, biografia di Teo Musso, fondatore del birrificio Baladin, tra i responsabili della new wave birraria italiana.
Del resto, il debole di Bersani per le bionde del pub romano non è una novità.
Tutto cominciò con l’ex segretario PD pizzicato mentre si godeva in solitudine una lager all’Open Baladin, l’aria pensosa e un pò desolata. Tutt’altra atmosfera invece dopo la vittoria alle primarie su Matteo Renzi, quando Bersani festeggiò spillando birra ai suoi sostenitori. Da ultimo, dopo la disfatta del PD alle elezioni, il povero Pierluigi è tornato all’Open per un’altra birretta solitaria.
[Corriere]