Nicola Batavia, poco noto eppure chef “olimpico”

Nicola Batavia, poco noto eppure chef “olimpico”

100 kg di grissini, 900 kg di pasta trafilata al bronzo, 30 forme di gorgonzola, 40 persone ai fornelli e diecimila pasti da preparare, Nicola Batavia, 46 anni, ha chiuso il suo ristorante a Torino per volare a Londra dove sarà lo “chef olimpico”.

Dopo aver lavorato sia a Torino 2006 che a Pechino 2008, Batavia (non noto come merita ma chef con stella Michelin, anche se poi respinta al mittente) è stato riconfermato per la Nike Vip House, il punto di ritrovo allestito in un bel palazzo storico vicino a Regent’s Park dalla multinazionale Usa per gli atleti che sponsorizza, cioè più del 70% di quanti gareggiano ai Giochi.

I “clienti” dello chef torinese che provengono da ogni continente mangeranno esclusivamente italiano. Ricette e prodotti sono il trionfo del made in Italy: abbacchio, gnocchetti sardi, pasta alla beccafico, e poi ancora cotto e guanciale, Castelmagno, rughetta selvatica, bocconcini di bufala spediti freschi dalla Campania, torcetti, baci di dama, pastiere e mille altre specialità italiane che stanno arrivando in queste ore.

Nonostante l’alto tasso di vippume di Casa Nike, sugli atleti Batavia si lascia scappare una sola indiscrezione. Michael Phelps è così goloso di cioccolato da divorare compulsivamente 17 gianduiotti piemontesi di fila senza fermarsi. Era a Pechino quattro anni fa, un’Olimpiade dopo il record è ancora suo.
[Corriere.it]