Nel fine settimana, Luigi Aceto, 77 anni, il più famoso tra i produttori dello spettacolare limone sfusato di Amalfi (a forma di fuso, cioè ovoidale), ha conquistato la prima pagina dell’Herald Tribune e spazio sul sito del New York Times.
Al centro dell’articolo la lotta che “Gigino”, mani ruvide da contadino e ancora tanta voglia di fare, combatte insieme agli altri proprietari delle secolari limonaie per mantenere in vita le piccole imprese familiari della Costiera Amalfitana, quattrocento ettari e una produzione complessiva di 8mila tonnellate di frutti l’anno.
Terreni che potrebbero essere venduti per milioni di Euro e destinati ad ospitare lussuose proprietà di vacanza. Ma la famiglia Aceto non ne vuole sapere, preferisce continuare a occuparsi di limoni sfusati, ricchi di vitamina C, marchio Igp dal 2001 e per Gigino «patrimonio dell’umanità».
«Contrario ad aumentare la produzione per soddisfare la domanda, preferisce la qualità alla quantità, e privilegia la tradizione rispetto all’espansione», conclude l’articolo, ricordando che Aceto produce anche 13mila bottiglie di limoncello l’anno, la crema di limone e le marmellate.
[New York Times]