Le ragioni per ordinare un bicchiere di vino al ristorante, invece di una bottiglia, sono molte ed evidenti: difficile bere oltre se poi si deve guidare, e il prezzo di un pranzo o di una cena diventa più abbordabile.
Dieci anni fa, il macellaio Lorenzo Bencistà Falorni, per rendere più conveniente degustare un bicchiere di Chianti insieme a prosciutti e salsicce della sua macelleria di Greve in Chianti, in Toscana, ha avuto l’idea di prolungare la vita delle bottiglie di vino aperte usando alcuni accorgimenti sperimentati con la birra alla spina.
In sostanza, i vini aperti sono piazzati in una teca, ogni dose di liquido versata nei bicchieri viene immediatamente sostituita da gas alimentare, che impedisce il processo di ossidazione. Così il vino mantiene le sue caratteristiche per tre settimane dopo l’apertura, come certificato dal Consorzio del Chianti Classico.
Nei giorni scorsi, la storia di Falorni, che con la società Enomatic dà lavoro a 54 persone, vende le sue macchine a 5000 ristoranti in 70 Paesi, è stata raccontata da Libération.
[Corriere.it, immagine: Vanity Fair]