Che il controllo di TripAdvisor sulle recensioni lasciate dagli utenti fosse quanto meno rivedibile, non è una novità. Giudizi negativi inventati dai locali concorrenti, agenzie private che pagano falsi utenti per elogiare alberghi e ristoranti, si è letto un po’ di tutto sul sito da 45 milioni di visitatori mensili che raccoglie le recensioni di viaggio degli utenti. Mancava l’omofobia, che oggi ha fatto il suo ingresso trionfale.
The Small è un bistrot aperto l’anno scorso a Milano, che ha subito avuto successo. Minuscolo (19 mq) eppure curatissimo –dall’arredo alle stoviglie– The Small cambia menu ogni settimana. Su Tripadvisor il 91% delle recensioni è positivo: ottima cucina, atmosfera piacevole, prezzi umani. Positiva anche quella di tal Vincenzo, lasciata il 5 febbraio, che assegna al locale 4 punti su 5: la causa del punto mancante, probabilmente, la coppia omosessuale che gestisce il locale. “Si mangia bene, l’ambiente è pulito e l’atmosfera è piacevole … però mi pare di capire che questo bistrot è nu locale di [–]!”. Come se la nota di demerito per i gestori omosessuali non fosse abbastanza spregevole, il recensore omofobo ha sostituito la parola gay con un simbolo, come se scriverla fosse un tabù.
Il locale milanese ha condiviso la recensione dalla sua pagina Facebook, aggiungendo la scitta “No ad omofobia virtuale, vergognati Vincenzo, vergognati Tripadvisor”. Immediate le manifestazioni di sostegno del web, mentre Tripadvisor ha provveduto a cancellare la recensione.
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