Lo scherzetto pubblicitario che ha giocato Krug, produttore stracult di Champagne, ai ragazzi terribili di Burning Man non smette di creare ondate di discredito in rete. Burning Man è una comunità di hippy situazionisti: le sue festose adunanze sono happening artistici che si concludono con l’annientamento (col fuoco) di ogni installazione e possibile creazione dotata di valore, giacché costoro detestano le manifestazioni del capitale.
La donazione apparentemente disinteressata di una partita di Champagne Krug per una cena social tra appartenenti a Burning Man, è stata trasformata in un publicity stunt per Krug che ha fotografato l’evento (contravvenendo alle regole della community) e ha utilizzato quelle immagini a scopi pubblicitari. Quasi una nemesi per questi simpatici lazzaroni ritrovarsi testimonial di un brand per giunta luxury. Seguono scazzi tremendi e volo di stracci, ma soprattutto, segue agghiacciante campagna di boicottaggio per Krug da parte di una community straripante di adepti.
Commento possibile: Krug è adorato da ogni enoevoluto. Questa vicenda non modificherà il gudizio sulla maison in chi già la conosce. Tuttavia il faux pas ci lascia tutti sbaccaliti: volendo uscire dalla cerchia degli aficionados, Krug s’è affacciato su un mondo nuovo, e quindi un mercato ancora vergine. Ma è riuscito a farli inferocire tutti. Big fail.
[Intravino, Burning Man, foto: Laughingsquid]