A qualcuno non basta che sia la patria dei Sigur Rós, dei geyser e del premier più giovane mai eletto per amare incondizionatamente l’Islanda. Volendo, da oggi, ci sarebbe un altro motivo.
Chiudono tutti i McDonald’s dello stato.
Il motivo? La crisi economica si fa sentire anche lì, in un anno i costi di gestione dei McDonald’s sono raddoppiati. Il Big Mac di Reykjavik era già tra i più cari al mondo con i suoi 3,50 euro (come in Italia), subito sotto i 3,80 euro di Svizzera e Norvegia. Il passo successivo, inevitabile con la corona islandese in caduta libera, sarebbe stato un aumento del 20%, che l’avrebbe portato a 4,25 euro.
I prezzi dei McDonald’s islandesi erano alti anche per l’impossibilità di usare prodotti locali. I fast food sull’isola sono solamente tre, gestiti in franchising dalla catena Lyst.
“I nostri concorrenti usano tutti carne e lattuga islandese mentre noi dobbiamo portar qui tutto con il trasporto aereo dalla Germania” ha spiegato Magnus Ogmundsson, amministratore delegato della Lyst.
[Il Sole 24Ore]