Si chiama “Brand Milano” la gamma dei prodotti a marchio cittadino. Speravate meglio, lo so, ma il punto è che tra quei prodotti il panettone calza a pennello, cosa può esserci di più meneghino? Il Comune ci sta, il “panettone Milano” sotto forma di snack monoporzione arriva sui banconi dei bar e nelle pasticcerie accanto a paste e croissant.
Fin qui tutto bene. Poi l’inciampo inatteso.
Il più classico dei dolci milanesi offerto per promuovere la città arriva da Vicenza. Firma la fornitura Loison, premiata pasticceria dal 1938 con sede a Costabissara (VI). Il Comune si difende con un classico: “Il contratto risale alla giunta precedente, e comunque Loison è stato l’unico a farsi avanti”. I pasticceri milanesi se la prendono. “Noi il panettone lo facciamo da 50 anni e siamo, con le altre pasticcerie artigianali di Milano, tra i migliori al mondo” puntualizza la pasticceria San Carlo di via Bandello.
Risposta della giunta: “Stiamo rilanciando il panettone per farlo apprezzarne tutto l’anno, che male c’è se Vicenza dà una mano?”
A parte l’ostinazione con cui s’insiste sul consumo del panettone tutto l’anno, degna di miglior causa (auguri, comunque), che male c’è secondo voi se il vanto cittadino, insomma el panetun con tanto di certificazione “Brand Milano”, lo fanno a Vicenza?
[Corriere.it]