Colpo basso alla dignità del popolo greco il nuovo provvedimento del Governo che consente di vendere nei supermercati cibi scaduti.
Alt! Non fermiamoci alla frase “vendere cibi scaduti nei supermercati”, facendo collegamenti del genere “divideranno ulteriormente i consumatori in ricchi e poveri, palesandolo più che mai!”. Sotto c’è molto di più.
Per far fronte, almeno parzialmente, a una crisi che lacera la Grecia da molti anni, lo Stato ha deciso di consentire la vendita di cibi NON deperibili (quali verdura in scatola, pasta, olio, …) oltre la loro data di scadenza, a prezzi inferiori, con dei paletti ben chiari e del tutto rispondenti alle normative Europee.
Infatti, se indicata una data di scadenza con giorno e mese, si potrà vendere il prodotto ancora per una settimana. Se indicati sono invece mese e anno, la vendita si potrà protrarre per un mese in più. Se è segnalato solo l’anno, sarà consentito lasciare il prodotto sugli scaffali per altri tre mesi. Nessun pericolo, dunque, per coloro che decidessero di comprarli.
Tassativamente vietata, al contrario, la vendita di prodotti scaduti deperibili e la possibilità che bar e ristoranti servano qualunque tipo di alimento oltre la data di scadenza indicata sulle confezioni.
In Grecia l’entrata in vigore del provvedimento ha fatto gridare allo scandalo: chi grida all’offesa del popolo, chi al rischio di far diventare il Paese una discarica, chi ancora alla mortificazione di coloro che, quegli scaffali “speciali”, li dovranno utilizzare eccome.
Diversi negozianti si sono dichiarati contrari a mettere in atto il nuovo decreto: loro, i cibi scaduti, non li venderanno mai.