Total white. E’ la sola cosa richiesta per partecipare alla cena in bianco, primo flash mob a Torino nato sulla scia del “diner en blanc”, follia francese che preso il via da Parigi sta contagiando il globo: da New York a Kigali, da Singapore a Torino, appunto.
“Sarà un grande omaggio dei torinesi alla città, non solo un tableau vivant nella città del barocco. L’evento è aperto a tutti, si chiede solo di aderire a una regola sintetizzabile in tre parole: Etica, Estetica, Educazione”. Lo spiega Antonella Bentivoglio d’Afflitto, il direttore creativo che sta organizzato la segretissima cena a sorpresa cui hanno già aderito gratuitamente 3000 invitati.
La regola va intesa nel significato migliore, ovviamente: avere il privilegio per un evento bianco, di cenare en plein air con una quinta naturale senza eguali, e mise en place all’altezza dello spettacolo architettonico, pertanto: niente plastica, né lattine, né carta.
Due giorni fa, tra sushi e calici di campagne si è cenato nella capitale francese all’ombra della Cattedrale di Notre Dame. “Diner en blanc” è stato inventato nel 1988 da François Pasquier, senza alcuna ragione politica o filosofica, semplicemente per la voglia di rompere la noia organizzando una cena in bianco collettiva e spiazzante.
Ognuno porta da casa tavolo, sedie, cibo e champagne e soprattutto ogni partecipante è vestito di bianco. Tutto è segreto tranne la data, quindici minuti prima dell’inizio della serata gli invitati ricevono un sms con le indicazioni precise del posto da raggiungere.
Forse ci si dovrebbe abituare a questi flash mob gastrofighetti, forse bisognerebbe farlo anche presto. Voi intanto state pronti a scegliere il menu à-porter e a colmare i cestini di delizie. L’email di mobilitazione per Torino potrebbe arrivare da un momento all’altro.
[Scatti di gusto, foto: Fashionista 514]