Al di là dei pistolotti ideologici sulla globalizzazione c’è anche chi continuerà a non mangiarlo per ragioni di gusto. Ma vista la temperie, McDonald’s si fa indubbiamente notare puntando, è il caso di dirlo, alla pancia dei suoi clienti con una nuova mossa anti-crisi: il prezzo degli hamburger, che costavano un euro dal 2004, scende di dieci centesimi allineandosi in pratica a quello di un caffè. Consumato al banco per la precisione.
McDonald’s fa sapere che la ricetta e la qualità ( ? ) restano le stesse, e che la decisione è presa per “dare un segnale molto concreto ai consumatori”, anche se l’inflazione e i costi delle materie prime, carne 100% bovina, cetriolo, cipolle, senape e ketchup, avrebbero consigliato un aumento del prezzo.
L’hamburger base, quello che da domani costerà dieci centesimi di meno, è la prima scelta dei clienti più giovani di McDonald’s (tra i 14 e 24 anni), quelli che, al di là di qualsiasi discorso sull’educazione alimentare, scelgono il gigante del fast food sicuramente (se non primariamente) per una questione di prezzi.
[La Stampa]