“Perché rinunciare al piatto più emblematico della nostra città se si ama il cibo da strada?”. A porsi la domanda è Claudio Sadler, due stelle Michelin per il ristorante di Milano, e nume tutelare della cucina meneghina.
“Io parto da un buon Carnaroli del Pavese e da scalogno, cuocio in un brodo vegetale, aggiungo zafferano italiano in pistillo, alla fine manteco con un poco di Salva, formaggio caratteristico del Cremasco, e da tiepido, lo avvolgo nella pasta brick, una sorta di sottile pasta sfoglia che si usa per gli ionvoltini primavera. Si taglia a tronchetti, poi si frigge. Ecco il risotto da passeggio”.
Il risotto da passeggio ha ricevuto il premio fuori concorso di Giallo Milano, rassegna che domani premierà il risotto migliore di Milano.
[Corriere Milano, non online]