Se dicesse cose diverse non sarebbe lui.
Ufficializzata la conduzione in solitaria di Hell’s Kitchen Italia, il talent show culinario più visto del pianeta grazie al conduttore della versione americana –il cuoco-tv Gordon Ramsay–, Carlo Cracco fa sapere nelle prime interviste che non ci sarà spazio per la tenerezza, e non si faranno sconti a nessuno.
“I concorrenti di Hell’s Kitchen sono chef professionisti. E’ sì uno show, ma molto reale. In quell’ambito nessuno è tenero. Essere rigorosi e precisi fa parte del mestiere. Se sbagli un piatto poi il cliente si lamenta. Devi pretendere sempre il massimo”.
Gli viene chiesto se si ispirerà al piglio di Cannavacciuolo che condivide con Cracco l’impegno di sostituire Ramsay in “Cucine da incubo”. E lui dice di avere gradito:
“Cucine da incubo mi è particolarmente piaciuta, Cannavacciuolo è stato bravo a realizzare un programma così difficile. Oltretutto su una rete ‘diversa’, come Fox Life. E’ stata una vera sfida”.
Quando parla di rivalità tra i cuochi in tv, protagonisti di un’invasione che non tutti condividono, Cracco sembra quasi un rapper. Sentite cosa dice della concorrenza di The Chef, che parte su La5 (Mediaset) in autunno con Davide Oldani e Filippo La Mantia:
“Ben vengano queste rivalità, significa che c’è ancora spazio per queste trasmissioni. Il problema di chi arriva dopo è che arriva dopo”.
Dopo aver fatto bene come protagonista di Masterchef, aumenta l’attesa per vedere come Cracco interpreterà il ruolo di Ramsay in Hell’s Kitchen Italia” su Sky Uno dalla prossima stagione.
[TvBlog, immagine: Luca Brunetti]