“Buonanotte”, un ristorante italiano di Montreal, in Canada, è stato costretto a togliere le parole “pasta”, “bottiglia” e “antipasto” dal menu per sostituirle con un’adeguata traduzione in francese. Questo perché l’agenzia che difende la purezza di quella lingua in Québec (sì, esiste, è un organismo pubblico chiamato Office québécois de la langue française), ha deciso che la loro apparizione sui menu, senza una degna traduzione, viola il codice della lingua.
Il reclamo all’agenzia è arrivato da un purista francofono secondo cui la lista compilata da Massimo Lecas, proprietario del Buonanotte, non era abbastanza chiara. Perché “bottiglia” anziché “bouteille” o “calamari” invece del corrispondente termine francese? Alla lettera è seguita la visita di un ispettore dell’ufficio, e malgrado la traduzione in inglese di tutte le voci del menu, anche una multa. L’agenzia ha fatto una sola concessione: la parola pizza può restare.
Quello che media e social network di mezzo mondo hanno definito PastaGate, è stato però un boomerang. La politica canadese ha chiesto pubblicamente all’agenzia di occuparsi di questioni più rilevanti, e questa è stata costretta ad ammettere l’esagerazione.
[Corriere.it]