Chi: Michele Rech, fumettista di professione anche e soprattutto noto con il nome d’arte di Zerocalcare. Dove: a Roma, e per essere un poco più precisi nel cuore della Garbatella. Cosa fa: un’osteria con altri tre soci – l’oste Antonello Magliari e i cuochi Antonello Abruzzese e Stefania Pinto.
Ma non è tutto, attenzione. L’Osteria Sauli – questo il nome del locale, stando a quanto lasciato trapelare fino a ora – sorge con un obiettivo che trascende il semplice (ma comunque ambizioso) obiettivo imprenditoriale, e cioè formare un vero e proprio presidio per aiutare le donne vittime di violenza.
L’idea del progetto sociale
Sono più che eloquenti, a tal proposito, le parole dello stesso Magliari ai colleghi del Gambero Rosso: “Con Michele, Stefania e Cecco avevamo in mente di aprire una cosa assieme, ma senza fretta e così abbiamo aspettato che arrivasse il momento giusto” ha spiegato. “Abbiamo subito accolto e condiviso l’idea di Michele (Zerocalcare): aprire una vera osteria romana in uno dei quartieri più autentici di Roma ma anche creare le condizioni per essere utili dal punto di vista sociale“.
E così è stato: l’Osteria Sauli collaborare con la Casa delle donne Lucha y Siesta, struttura che offre riparo e supporto legale e psicologico alle donne vittime di violenza. Il ruolo del neonato ristorante in tale partnership è chiaro: fare da sbocco professionale alle donne che vivono nella struttura, offrendo loro un potenziale posto di lavoro e la formazione necessaria a mantenerlo, in modo tale da aiutarle a ricostruire la propria indipendenza da un solido punto di partenza.
Il menu dell’osteria di Zerocalcare
Soddisfatte le coordinate sociali, per così definirle, è cosa buona e giusta dedicarci infine a quelle che di fatto definiscono il carattere stesso dell’osteria: il menu, la scelta della cucina, gli addetti ai lavori. Niente Zerocalcare ai fornelli, tanto per cominciare: stando a quanto lasciato trapelare da Magliari l’offerta del locale sarà improntata sulla cucina romana, arricchita da incursioni abruzzesi e pugliesi e puntualmente innaffiata dal vino sfuso.
“Certo avremo una carta dei vini senza dubbio” ha spiegato a tal proposito Magliari “ma spingeremo tantissimo sul quartino che poi è quello tipico dell’osteria”. Numeri alla mano, il ristorante avrà 25 posti in sala con apertura a cena e partenza alle ore 18 per l’aperitivo, mentre il pranzo sarà solamente nei fine settimana.
E Zerocalcare? Avrà uno spazio dedicato in cui abbozzare qualche commissione mentre gli ospiti cenano? Passeggerà tra i tavoli come rassicurante proprietario? Niente di tutto questo, purtroppo: il fumettista vestirà solamente i panni del socio finanziatore, ma è bene notare che l’idea della collaborazione con la Casa delle donne Lucha y Siesta è farina del suo sacco.