Una chiusura per ristrutturazione per poi riemergere dai calcinacci con quello che, con ogni probabilità, farà da battistrada per la prossima direzione del brand. Ci stiamo riferendo al punto vendita Zara incastonato nel Mall of the Emirates, enorme centro commerciale in quel di Dubai, che dopo una breve chiusura per rifarsi il trucco ha tirato su la serranda con una novità – il primo café a marchio Zara al mondo.
I dettagli sono ancora pochi – pochissimi, a dire il vero – ma la nostra lettura è che potrebbe trattarsi di un primo locale “pilota” potenzialmente esportabile anche negli altri punti vendita di Zara sparpagliati in giro per il mondo. D’altro canto, immaginiamo che il negozio in questione possa godere di un flusso di clienti decisamente sano (anche se, è bene notarlo, non è l’unico store a marchio Zara presente a Dubai), e che dunque possa essere vettore di dati e informazioni utili per un eventuale ampliamento del format su scala internazionale.
Cosa sappiamo del primo café a marchio Zara?
Ben poco, come accennato nelle righe in apertura di articolo. Stando a quanto lasciato trapelare da Time Out Dubai, il primo café a marchio Zara del globo terracqueo dovrebbe sorgere negli spazi dell’ingresso principale del punto vendita, accanto a “uno spazio dedicato alle performance artistiche che ospiterà installazioni artistiche temporanee”.
C’è qualche informazione più concreta, invece, per quanto riguarda l’offerta gastronomica – caffè speciali e torte a marchio Zara, il tutto servito in tazzine, piatti e vassoi Zara Home. Pare per di più che l’intero cafè sia stato creato secondo un animo elegante e minimalista, con l’obiettivo di rappresentare una piccola oasi per una pausa rilassante durante lo shopping.
Al momento non sembra che ci siano piani da parte di Zara di aprire altri cafè in giro per il mondo: come vi abbiamo anticipato in apertura di articolo, tuttavia, ci pare lecito pensare che, qualora l’esperimento in quel di Dubai dovesse rivelarsi un successo – e diciamoci la verità: ha tutte le carte in regola per esserlo -, i piani alti dell’azienda non esiteranno a esportare il format anche su scala internazionale.
Rimane ancora ampiamente avvolto nel mistero, invece, il sopracitato “spazio dedicato alle performance artistiche che ospiterà installazioni artistiche temporanee”: così descritto viene da immaginare una sala separata dal punto vendita vero e proprio – così come dal cafè, naturalmente -, una sorta di piccola mostra espositiva che potrà con ogni probabilità essere utilizzata per completare la linea estetica minimale ed elegante del negozio.