Nella nuova bozza della prossima Legge di Bilancio è stato scovato un finanziamento da 15 milioni di euro in 3 anni per sostenere le attività di ricerca finalizzate a contenere la diffusione della Xylella fastidiosa. Tali ricerche verranno condotte dal Cnr.
A commentare la notizia è stata anche Coldiretti Puglia, la quale ha così sottolineato: “La sperimentazione, gli innesti per salvare gli olivi monumentali e lo studio della biodiversità rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza, condotti fino ad oggi grazie all’impegno volontario di iniziativa privata e ricercatori che vanno supportati in modo tangibile, così come i progetti di rinaturalizzazione”.
un ulivo colpito da xylella in Puglia
Secondo gli ultimi dati, sono sotto osservazione da 15mila semenzali, alcuni già a grutto che hanno superato la fase giovanile: di questi 190 asintomatici sono stati scelti e analizzati con PCR quantitativa. Inoltre 33 semenzali risultati privi della Xylella fastidiosa sono stati sottoposti ad altre analisi.
Tutto questo è stato fatto nell’ottica di trovare nuove fonti di resistenza in determinate varietà, magari nate in lodo da genitori autoctoni o a seguito di incroci. Il progetto di ricerca e sperimentazione è stato chiamato “Un Getsemani in Salento – Xylella Quick Tollerance Test” e verrà condotto dall’Azienda Forestaforte di Giovanni Melcarne, XNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP), Università di Bari (DiSSPA e DìSAAT) e CRSFA Basile Caramia.
Nell’area infetta risultano contaminati 183 mila ettari e 21 milioni di alberi. Secondo Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, nella lotta contro il dilagare della Xylella (arrivata ad Alberobello) è necessario continuare la campagna di monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e ricerca visto che non esiste ancora una cura per questo batterio.
Inoltre è importante individuare i focolai sin dai primi stadi dell’infezione su piante sensibili, con successiva rimozione secondo legge. Altrettanto fondamentale si rivela essere il controllo di potenziali vettori contaminanti in modo da ridurre la velocità di propagazione dell’infezione.