Sono saliti a 15 gli ulivi infetti da Xylella ad Alberobello: gli alberi in questione si trovano in teoria nella zona cuscinetto, a due chilometri di distanza dalla frazione di Coreggia.
Secondo i dati di Infoxylella e secondo il Rapporto 1688/Ldf/2021, altri olivi infetti si sono aggiunti al focolaio nella zona di contenimento: gli alberi malati si trovano vicino a una stazione di servizio sulla SS16, vicina al confine con l’agro di Monopoli. Con queste ulteriori piante, salgono ora a 58 gli ulivi infetti da Xylella in Puglia.
Alberobello è il quarto comune della provincia di Bari colpito dal parassita, insieme a Monopoli, Polignano (ex zone indenni) e Locorotondo. Secondo questi dati, Coldiretti Puglia ha ribadito che bisogna riconsiderare il nuovo regolamento comunitario del 14 agosto 2020. Questo regolamento, infatti, riduceva a 50 metri l’area buffer, cioè il raggio dell’area focolaio intorno alle piante infette e soggette all’obbligo del taglio. Il precedente raggio era di 100 metri.
Visto e considerato che la sputacchina può camminare fino a 400 metri a stagione, l’area buffer di 50 metri è a dir poco insufficiente per bloccare il contagio. Tutto quello che si ottiene è di rallentare la diffusione, ma non si riesce a bloccare i focolai. In effetti, dopo aver colpito gli ulivi del leccese, ecco che la Xylella si è espansa prima a Brindisi e Taranto, arrivando ora alla provincia di Bari.
Coldiretti Puglia ha poi concluso rivelando che la Xylella ha già infettato 21 milioni di piante, provocando un danno per il settore olivicolo di -1,6 miliardi di euro: sono 8mila chilometri quadrati l’areale colpito, equivalente al 40% del territorio della regione.