L’Italia gioca in casa in quel di Barcellona. L’edizione 2022 di World’s 50 Best Bars passerà, in un modo o nell’altro, nella storia: prima di tutto occorre ricordare che per la prima volta la cerimonia di premiazione ha abbandonato Londra per trasferirsi nella tiepida Catalogna. Poi, altro elemento memorabile, si tratta della prima volta che il primo posto del podio viene assegnato a un locale al di fuori delle storiche capitali del cocktail, New York e Londra. Il terzo motivo per cui sarà un’edizione da ricordare, invece, è ben più personale e un poco patriottica; perché di fatto il migliore bar al mondo è il Paradiso di Barcellona, regno di Giacomo Giannotti che già lo scorso anno mise a segno un notevolissimo terzo posto complessivo.
Già, lo scorso anno: difficile parlare del successo del Paradiso, che ha scalato la classifica con un nuovo menu basato su quindici cocktail creativi e innovativi, senza nemmeno citare il Connaught Bar di Londra, altro angolo d’Italia che per due edizioni consecutive ha torreggiato sul trono di migliore locale al mondo (e che nel contesto della classifica attuale è scivolato alla numero otto). Ma torniamo al presente, che di fatto le insegne italiane hanno saputo difendersi eccezionalmente bene nell’ambito della Top 50: dopo tre entrate nelle posizioni comprese tra la 51 e la 100, infatti, il nostro caro vecchio Stivale può vantare ben quattro locali tra i cinquanta migliori sul pianeta.
Il più apprezzato è il Drink Kong, a Roma nel rione Monti, che sotto la regia di Patrick Pistolesi è riuscito ad aggrapparsi alla posizione numero 16. Performance lievemente sottotono per il 1930 di Milano, che scivola perdendo diversi posti e accontentandosi di un comunque rispettabilissimo trentacinquesimo posto; mentre gli ultimi due sono a tutti gli effetti dei novizi a queste altitudini: si tratta del Locale, insegna con sede in un palazzo storico di Firenze, che si piazza alla posizione numero 39; e L’Antiquario di Napoli, promosso al 46/mo posto.