Lieto fine per una strana storia: ricordate il rider di Winelivery che strappò il biglietto inneggiante al Duce? Ecco, era stato licenziato, ma ora l’azienda ha fatto un passo indietro, riconsiderando una sua (futura) assunzione.
Non c’è stato un ripensamento da parte dell’azienda in merito alla vicenda di Luca Nisco, il rider ha comunque perso il suo lavoro, ma c’è una luce in fondo al tunnel. Winelivery, d’altronde, non può riassumerlo così, mettendo in discussione le motivazioni che aveva dato al rider: Luca aveva trasgredito due volte al loro contratto col suo comportamento, violando la privacy e quindi aprendo il sacchetto contenente il famoso biglietto fascista, ma anche strappandolo davanti al cliente (che non essendo il mittente, teoricamente c’entrava nulla).
Ora però Winelivery fa dietrofront, comunicando che accetterà future candidature di Luca Nisco, confidando nel fatto che il rider non violerà più il contratto. L’azienda delle consegne a domicilio di vini e drink ha ancora una volta confessato di essere contraria ad ogni forma di apologia del fascismo e ha comunque sottolineato che approfondirà chi ha accettato, tra i suoi dipendenti addetti agli ordinativi, di far passare il messaggio con il riferimento al Duce. Un contenuto non conforme alla politica aziendale per il quale è stata aperta un’indagine interna.
[ Fonte: laNazione ]