Quasi 600mila persone hanno firmato la petizione che è stata presentata all’Onu per lo stop ai wet market, i mercati dove gli animali vengono macellati da vivi.
Questo tipo di mercati, particolarmente popolari in Asia, è finita sotto accusa nell’ultimo anno, dopo la diffusione della pandemia e l’ipotesi ufficiale secondo cui tutto sarebbe partito dal mercato di Wuhan, in Cina. All’Onu la loro chiusura è in discussione ormai da molti mesi, e oggi viene appoggiata anche dalla petizione portata avanti dall’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Animal Equality, che ha raccolto 569mila firme a sostegno della chiusura definitiva dei wet market.
La petizione, l’ennesima di un’associazione animalista sul tema, è stata consegnata al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, a Munir Akram, presidente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite nell’ambito della Missione permanente del Pakistan presso le Nazioni Unite, e a Nicolas de Rivière, presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e rappresentante permanente della Francia presso le Nazioni Unite.
“Per proteggere la nostra sicurezza e porre fine alla sofferenza di innumerevoli animali da allevamento, la vendita e la macellazione di tutti gli animali devono essere vietate nei wet market”, ha spiegato Sharon Núñez, presidente di Animal Equality.
[Fonte: La Stampa]