Teo Musso, patron di Birra Baladin nonché tra i padri fondatori della birra artigianale italiana, non accenna a volersi riposare sugli allori: ha appena presentato un piano di espansione che, partendo da un crowdfunding da 5 milioni di euro, prevede investimenti in marketing e comunicazione, potenziamento della rete commerciale italiana ed estera, la realizzazione di un pozzo adiacente allo storico stabilimento di Piozzo per un “ciclo dell’acqua circolare” e il lancio di OpenHub, primo “birrificio condiviso”. Procediamo con ordine.
Il ciclo dell’acqua
L’indipendenza agricola della birra artigianale italiana è sempre stata un pallino di Teo, da tempi non sospetti promotore dell’utilizzo di malti e luppoli e autoctoni, e l’idea è di allargare questo concetto anche all’approvvigionamento idrico. Attraverso il Baladin Green Project verrà realizzato un pozzo che renderà autonomo il birrificio, e le acque di scarto potranno essere depurate biologicamente e impiegate per l’irrigazione dei campi circostanti.
OpenHub, il primo birrificio condiviso
Sempre attraverso un video condiviso sui social, il patron di Baladin ci presenta la squadra di birrifici che produranno presso il nuovo impianto recentemente acquisito a Bernareggio (MB): si tratta di Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria, nomi noti, premiati e apprezzati dagli appassionati. Fulcro del progetto è produrre sei (inclusa quella del padrone di casa, ovviamente) birre d’autore che saranno disponibili esclusivamente in fusto. Una strategia di ottimizzazione produttiva e logistica che vuole permettere al comparto artigianale di presidiare con maggiore efficacia il settore dei consumi alla spina, in cui al momento l’industria continua a dominare, con l’ambizione di arrivare a produrre 50.000 ettolitri all’anno entro il 2028.
Il Crowdfunding
“Abbiamo scelto di aprire il capitale dell’azienda per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso che abbiamo immaginato. Il coinvolgimento di coloro che amiamo definire i baladiniani, che insieme a noi condividono valori identitari e filosofia del birrificio, rappresenta, infatti, uno dei pilastri dell’azienda. Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani”. Questo il commento di Teo Musso, che si prepara ad inaugurare la campagna di crowdfunding battezzata “Beer Revolution” il 15 febbraio sulla piattaforma Mamacrowd, con un obiettivo massimo di cinque milioni di euro.