Da qualche tempo ho cominciato a mangiare pane di alta qualità.
Amo il pane. Ne mangerei a quintali.
[Pane in pentola senza impasto]
[Pane con lievito madre fatto in casa senza errori]
Mi piace tutto, dal più popolare al più gastronomico, ma a forza di frequentare posti buoni i miei standard si sono alzati e ormai in famiglia tutti distinguiamo tra una pagnotta scadente e una fatta come si deve.
Nella città in cui abito ci sono tante panetterie scadenti, tante panetterie buone e poche panetterie buonissime. Dunque ho cambiato abitudini d’acquisto: prima compravo il pane dove mi capitava, ora vado appositamente a prenderlo in determinati posti.
Questo però significa muoversi per comprare un prodotto quotidiano, il che, naturalmente, è più scomodo.
Ma io ho trovato la soluzione. Sapete qual è? Lo surgelo. Surgeliamo pane a manetta. Ormai mangiamo pane surgelato due giorni su tre.
È una bestemmia? Non è una bestemmia: il pane si presta alla perfezione alla surgelazione. Non ha alcuna controindicazione. Anzi: così mangiamo sempre pane caldo e con la caratteristica fragranza che gli dà la lieve biscottatura del forno.
Attendo con ansia il giorno in cui un grande panificatore farà un accordo con la grande distribuzione e ci farà trovare pane squisito e surgelato nei banchi dei supermercati.
Certo, ci vuole un’operazione culturale, ché oggi uno associa il pane congelato alle temibili baguette degli
ipermercati, ma pensate che meraviglia poter comprare una pagnotta, chessò, di Longoni, Bonci, Bosco, Scarcella, Romito al negozio sotto casa anche se abitate a Canicattì, a Passerano Marmorito.
Verrà il giorno in cui il pane surgelato, quello buono, sarà il pane quotidiano.