Alcuni governatori USA hanno ordinato ai negozi di liquore di non vendere più la vodka russa, al grido di “Boicottiamo la Russia”. Ok, fin qui tutto bene, ma qualcuno dovrebbe spiegargli che la maggior parte della vodka che si trova in circolazione non arriva dalla Russia, bensì da aziende dislocate nei più disparati paesi del mondo (probabilmente se avessero letto il nostro articolo in merito si sarebbero resi conto di quanto questo boicottaggio all’atto pratico serva a ben poco).
È anche possibile che i governatori, ben consci dell’utilità effettiva della cosa, abbiano deciso di mettere in campo questa mossa simbolica per mostrare sostegno all’Ucraina.
In particolare sono stati i governatori dell’Ohio, del New Hampshire, della Pennsylvania e dello Utah a ordinare il boicottaggio della vodka russa, prodotto che, in realtà, rappresenta una piccolissima parte del mercato statunitense della vodka.
Stessa cosa è successa, poi, in Canada: venerdì scorso il Liquor Control Board of Ontario ha preso una decisione similare, rimuovendo tutti i prodotti russi dai suoi 679 negozi.
Spencer Cox, dovernatore dello Utah, ha spiegato che l’attacco spietato della Russia a una nazione sovrana è una grave violazione dei diritti umani. Pertanto lo Utah, solidale con l’Ucraina, ha deciso di non sostenere le imprese russe, non importa quanto piccoli siano gli scambi commerciali.
Per dare un’idea di quanto sia irrisorio il mercato della vodka russa negli USA, è bene sapere che negli Stati Uniti il mercato complessivo di importazione della vodka si attesta su un valore di 1,4 miliardi di dollari. Di questi, solamente 18,5 milioni derivano dall’importazione di vodka veramente prodotta in Russia, come la Green Mark e la Russian Standard. Questo significa che i boicottaggi statali non influiranno materialmente sull’economia russa.
Tutto il resto della vodka viene prodotto in altri paesi. Per esempio la Stolichnaya arriva dalla Lettonia ed appartiene a un miliardario di origine russa che però vive in Svizzera. Inoltre molti tipi di vodka vengono realizzati direttamente negli USA.