Creare bevande alcoliche dall’aria che respiriamo – un gioco di prestigio che ai tempi del proibizionismo avrebbe decisamente fatto comodo. La trovata è della startup a stelle e strisce Air Company, e il nome del prodotto è – in maniera molto azzeccata – Air Vodka; una vodka prodotta impiegando in parte le emissioni di gas serra o, più precisamente, l’anidride carbonica. Insomma, si tratta di rimuovere CO2 dall’atmosfera con ogni bottiglia: chi l’avrebbe mai detto che l’alcolismo potrebbe addirittura salvare il mondo?
Il processo scientifico è piuttosto complicato e, francamente, ben al di là delle capacità intellettuali dell’autore di questo articolo (e chiedo scusa – ancora una volta – alla mia prof di scienze del liceo) ma, in soldoni, consiste nel separare l’idrogeno dall’acqua attraverso l’elettrolisi, rilasciando dunque ossigeno. L’idrogeno così ricavato viene dunque immesso in un “reattore di conversione del carbonio” con la CO2 “catturata”: a questo punto, l’innestarsi di una reazione chimica crea etanolo che, combinato poi con l’acqua, diventa vodka. O almeno una specie – un po’ come il vino di soia. Va tuttavia sottolineato che, al di là degli evidenti effetti benefici sull’ambiente, il prodotto finale è tutt’altro che economico: una singola bottiglia prodotta con questo metodo costa circa 65 dollari (però ehi, comprandola salverete il mondo).
“La vodka per noi è davvero un gateway verso tutti gli altri prodotti e quindi le applicazioni industriali dove può arrivare la nostra tecnologia” ha commentato Gregory Constantine, co-fondatore e CEO di Air Company, sottolineando che hanno anche già sperimentato la produzione di profumi e disinfettanti per le mani.