La vodka Stolichnaya non vuole più essere russa e, dopo l’attacco all’Ucraina, desidera non essere più identificata con la madre patria Russia: per questo, a partire da subito, affronterà un rebrending verso un nome più “neutro” e meno sovietico, chiamandosi semplicemente Stoli.
La decisione è stata annunciata ufficialmente dall’azienda stessa, che comunque con la Russia non aveva già buoni rapporti: il fondatore dello Stoli Group, il miliardario di origine russa Yuri Shefler, è stato esiliato nel 2000 a causa della sua opposizione al regime di Putin. Da allora, la Stolichnaya ha continuato a essere commercializzata come vodka russa, ma da quell’anno i suoi impianti di produzione sono stati trasferiti in Lettonia. Stoli Group è oggi una unità del gruppo SPI con sede in Lussemburgo. Putin comunque non ha smesso di fare la guerra al marchio di vodka, e ha istituito la FKP Soyuzplodoimport (conosciuta anche come FTE Soyuzplodoimport), una società statale creata nel 2002 che vende un prodotto russo di qualità inferiore chiamato Stolichnaya in mercati molto limitati, giusto per fare un po’ di concorrenza al nemico Yuri Shefler.
“Condanniamo inequivocabilmente l’azione militare in Ucraina e sosteniamo il popolo ucraino”, si legge nella dichiarazione ufficiale che annuncia la decisione. “Per decenni Stoli Group ha resistito al regime di Putin. Ora stiamo con tutti gli ucraini e i russi che chiedono la pace”, ha detto Damian McKinney, Global CEO di Stoli.