Una notizia senza ombra di dubbio benvenuta per il mondo del vino: con la firma del decreto n. 655154 del 14 dicembre 2021, il Ministero ha di fatto messo a disciplinare le fermentazioni e le rifermentazioni al di fuori del periodo vendemmiale.
Il decreto riguarda in particolar modo i vini a Dop e Igp che già prevedono, nei rispettivi disciplinari di produzione, le menzioni tradizionali Passito, Vin Santo nelle sue molteplici declinazioni, Vendemmia tardiva e altre menzioni simili, come il ricorso a uve appassite o stramature, o ancora l’impiego di mosti di uve parzialmente fermentati con una sovrappressione superiore a 1 bar: per tutte queste categorie le fermentazioni e rifermentazioni sono ora consentite fino al 30 giugno 2022. Piccola eccezione per la Dop Colli di Conegliano Torchiato di Fregona, per cui il permesso si inoltra fino al 31 agosto 2022.
Per i vini generici, ottenuti tuttavia da uve appassite o che prevedono un processo di vinificazione in contenitori di terracotta interrata, o ancora in altri recipienti con uva pigiata unitamente alle bucce, il decreto si applica consentendo fermentazioni e rifermentazioni fino al 30 giugno 2022.