Negli Stati Uniti una società di nome Bordeaux Cellars offriva ai propri investitori la possibilità di intascare degli ottimi rendimenti attraverso alcuni prestiti, che venivano garantiti dal valore di numerose bottiglie di vino che vantavano alcune delle più iconiche etichette al mondo. Parola chiave: “ottimi rendimenti”. Già, talmente “ottimi” che parevano quasi troppo belli per essere veri… e in effetti era proprio così. Un’indagine condotta dal Tribunale di New York ha infatti smascherato l’intera operazione come un grande schema Ponzi.
Nel caso in cui non foste familiari, lo schema Ponzi è un modello di truffa che si base sulla continua attrazione di nuovi investitori, in modo da poter usare il loro denaro per pagare gli interessi agli investitori precedenti, e così via. Ebbene, stando ai documenti depositati dal procuratore distrettuale Breon Peace sul caso, la società in questione non possedeva molti dei vini utilizzati come garanzia, e pertanto si trattava a tutti gli effetti di una maxi truffa che si manteneva in equilibrio grazie al flusso di nuovi investimenti.
“A differenza del vino pregiato che pretendevano di possedere, le bugie degli imputati agli investitori non sono invecchiate bene”, ha scritto Peace. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini, i due che orchestravano l’intero schema siano riusciti a truffare gli investitori per un controvalore di 99,4 milioni di dollari tra giugno 2017 e febbraio 2019.