Il vino pregiato continua ad essere tra i principali asset di investimento per i “super” ricchi: secondo il Knight Frank Luxury Investment Index il settore del fine wine è cresciuto del +16% tra gli investimenti di lusso nel 2021.
Un trend importante, ancora di più se si considerano gli ultimi 10 anni: una crescita del +137%. Il vino pregiato dunque si dimostra più forte di crisi e pandemie, nonostante tra l’altro le difficoltà di approvvigionamento e pure il problemi legati ai cambiamenti climatici.
Un mercato saldo: l’indice Liv-ex 100, che monitorna l’andamento dle mercato dei vini pregiati, nel 2021 ha registrato un vero e proprio boom pari al +23% e anche nel 2022 la prospettive sono rosee con un +1,8% per il mese di gennaio.
E sono coinvolti anche i giovani: secondo il Luxury Market Report, infatti, il 24% delle vendite di vini pregiati e spirits riguardano i Millenial. Soffre però il mercato interno: in Italia, secondo la ricerca promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking dal titolo “Collezionisti e Valore dell’Arte in Italia”, il vino pregiato risulta essere collezionato solamente dall’1% dei rispondenti contro il 21% di appassionati di dipinti e pitture.