Vino: nel 2040 il Regno Unito sarà perfetto per il Pinot Nero, dice uno studio sul clima

Secondo uno studio inglese, entro il 2040 il Regno Unito avrà il clima ideale per il Pinot Nero - una cortesia del cambiamento climatico.

Vino: nel 2040 il Regno Unito sarà perfetto per il Pinot Nero, dice uno studio sul clima

Il futuro del mondo del vino pare segnato da una migrazione sempre più verso nord, verso latitudini fino a pochi anni fa considerate troppo fredde e acerbe. Si tratta, a tutti gli effetti, di una delle tante cortesie dovute all’imperversare del cambiamento climatico: in questo contesto, uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università dell’East Anglia (UEA), della London School of Economics, di Vinescapes Ltd e di Weatherquest Ltd; prevede che entro il 2040 le temperature del Regno Unito aumenteranno di altri 1,4 gradi Celsius, rendendo le Terre della Regina l’ideale per il Pinot Nero.

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“Si amplia l’area di idoneità del Pinot Nero per la produzione di spumante” ha commentato a tal proposito Alistair Nesbitt, autore principale dello studio “ma si apriranno anche nuove aree all’interno del ‘range di idoneità della temperatura della stagione di crescita’ per la produzione di Pinot Nero fermo e per varietà come il Sauvignon Blanc, il Riesling e il Semillon”. Insomma, potremmo leggere questo studio sotto la generosa lenta del “non tutto il male viene per nuocere” (come nel caso delle arance rosse con la siccità), ma di fatto l’interpretazione più cinica ci suggerisce che sarebbe più corretto dire “mors tua vita mea”.

Lo stesso studio prevede inoltre che vaste aree dell’Inghilterra sud orientale entreranno in un intervallo di temperatura che permetterà di riprodurre con una certa affidabilità risultati che prima erano confinati in annate particolarmente calde, come il 2018. “Abbiamo dimostrato che in alcune aree del Regno Unito l’annata eccezionale del 2018 diventerà la norma”, spiega Nesbitt nel sottolineare che, in ogni caso, il clima britannico continuerà a essere segnato da una forte imprevedibilità – e ormai i danni provocati dalle gelate li conosciamo bene.