Vino, Millennials e Gen Z sono un pubblico attento: il 60% lo beve con consapevolezza

I Millennials e i Gen Z brillano per un approccio ricco di consapevolezza nei confronti del mondo del vino.

Vino, Millennials e Gen Z sono un pubblico attento: il 60% lo beve con consapevolezza

Pare che il vino non abbia rivali (o quasi) per le generazioni più giovani. Secondo una ricerca SWG svolta in occasione della Milano Wine Week 2022, che ha analizzato l’approccio al mondo del vino – indagandone scelte di acquisto e di studio – delle diverse generazioni, l’88% dei Millennials ha indicato il proverbiale calice come drink di prima scelta, mentre per la Gen Z è secondo soltanto alla birra (60%). Attenzione, però: ciò che è particolarmente interessante è notare che, di fatto, si tratta di un pubblico sempre più attento che intende approcciarsi a questo particolare settore con consapevolezza, indagandone – anche con l’aiuto di esperti – le caratteristiche organolettiche, il legame con il territorio e la tradizione incarnata al suo interno.

vino

Altrettanto interessante apprendere che, tra  i diversi driver di scelta, l’estetica e la notorietà della bottiglia ricoprano l’ultima posizione: Millennials e Gen Z amano scegliere l’etichetta giusta con piena consapevolezza delle sue caratteristiche (una tendenza che coinvolge rispettivamente il 67% e il 60% delle due generazioni). L’attenzione crescente dei giovani per il mondo del vino è confermata dalla ricerca attiva di informazioni durante l’esperienza d’acquisto: se il contesto della grande distribuzione rimane un affidabile punto di riferimento, scelto dal 69% della Gen Z e il 71% dei Millenials, in molti (rispettivamente il 37% e il 53%) comprano direttamente dai produttori vinicoli – una tendenza che sottolinea quanto sia determinante, nelle abitudini di acquisto, la presenza di un esperto. Una presenza che, di fatto, il 73% dei giovani cerca e non trova nei supermercati.

A proposito di supermercati: il più recente rapporto dell’Osservatorio del vino Uiv-Ismea su dati Ismea-Nielsen, che ha preso in esame i dati inerenti agli acquisti sugli scaffali della grande distribuzione, dipinge un quadro tutt’altro che positivo, con vendite in calo e prezzi in netto rialzo.