I dati UIV-Ismea in merito alle esportazioni del vino italiano sono in miglioramento: nel mese di marzo l’export ha segnato un +12% a valore, recuperano un po’ quanto perso nei mesi precedenti.
Ovviamente è presto per esultare: il danno economico provocato dalla pandemia da Coronavirus si sta facendo ancora sentire (Federvini per il 2020 aveva parlato di perdite di ricavi per 1,5 miliardi di euro). Ismea e Unione Italiana Vini (UIV) hanno rielaborato i dati Istat inerenti le esportazioni di vino. Si è così visto che, nel corso del primo trimestre 2021, il saldo totale ha avuto un segno negativo: si parla del 4% valore e dell’8,2% a volume.
Tuttavia, analizzando i dati mese per mese, è possibile notare come la curva sia, in realtà, in miglioramento. A volume, infatti, si è passati dal -19% di gennaio al -11% di febbraio, arrivando a 0 a marzo. Per i frizzanti e fermi imbottigliati, invece, si è avuto un +7%.
Andando a guardare i dati in valore, la tendenza è ancora migliorata: a marzo il titola del vino segna un +12%. E considerando che a gennaio era al -21% e a febbraio al -5%, si tratta di un risultato incoraggiante. Per gli spumanti, invece, a inizio anno eravamo a -16% mentre a marzo si è arrivati al +3%. Gli imbottigliati fermi-frizzanti, partiti da -23% a inizio anno, risalgono fino al +16%.
Per quanto riguarda le tendenze sui mercati export, negli Stati Uniti il Prosecco segna un +11% a volume, con vini fermi e frizzanti che arrivano a un -7% per l’aggregato trimestrale. Ma considerando che erano partiti a gennaio con un -44% e che si è arrivati a mezo a un +21%, anche qui i risultati appaiono promettenti.