Vino, lo spumante italiano non teme l’inflazione: nel 2022 raggiunti i 2 miliardi in export

Altro anno da record per gli spumanti italiani, con una produzione che sfiora il miliardo di bottiglie e un controvalore da quasi 3 miliardi.

Vino, lo spumante italiano non teme l’inflazione: nel 2022 raggiunti i 2 miliardi in export

Inflazione in doppia cifra? Un Natale che si configura amaro come non mai, con i prezzi dei beni alimentari alle stelle? Una bolletta della luce che è quadruplicata rispetto all’anno scorso? Problemucci facilmente dimenticabili nella fresca dimensione della bollicina italiana: eh sì, perché stando a quanto riportato nel più recente rapporto redatto dall’Osservatorio Uiv-Ismea circa i consumi di spumante italiano durante il periodo delle festività, pare evidente che il vino rappresenti un ottimo rimedio per distrarsi dai problemi della vita (o, in alternativa, rappresenta un qualcosa che semplicemente non può essere scalfito da pessimismo e preoccupazioni).

I numeri dello spumante italiano nel 2022

unesco-numeri-prosecco

Non è ancora il momento della tombola di fine anno, ma diamo un po’ di numeri: stando al sopracitato rapporto le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno saranno ben 341 milioni, con i bevitori del nostro caro e vecchio Stivale che ammontano a una percentuale decisamente bassa del totale (appena 95 milioni). Dando uno sguardo più vedutista al 2022, ormai prossimo alla sua conclusione, è per di più possibile apprendere che la produzione italiana chiuderà con un nuovo record (dopo quello già raggiunto lo scorso anno) che sfiora il miliardo di bottiglie (970 milioni in tutto), equivalenti a un valore complessivo di 2,85 miliardi di euro.

Anche in questo caso a farla da padrone è l’esportazione verso i fertili lidi che si aprono oltre i nostri confini: circa due miliardi del valore economico di vendita sono infatti imputabili alle vendite all’estero. Una crescita trainata in primis da dalla domanda dei cosiddetti best friends, ossia i mercati chiave della bollicina tricolore: Stati Uniti, Regno Unito e Germania su tutti; ma anche Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia (dove, tra l’altro, si registra una crescita in volume addirittura del 25%).

Grande protagonista è naturalmente il Prosecco (Doc, Conegliano e Colli Asolani), la cui etichetta appare sul 70% degli spumanti imbottigliati tra le Alpi e la Valle dei Templi e che può vantare il primato assoluto come prodotto dell’agroalimentare italiano più commercializzato al mondo, con un valore complessivo per il 2022 che scavalca gli 1,6 miliardi di euro. Seguono a debita distanza il Trento Doc, con una crescita in doppia cifra, l’Asti e il Franciacorta; e poi ancora Alta Langa, Verdicchio, Grechetto, Malvasie, Grillo, Durello e molti altri.

Ma tornando al Natale: cosa (e quanto) berranno gli italiani? Secondo il rapporto durante le festività saranno stappate circa 101 milioni di bottiglie, di cui 6 milioni di importazione (in crescita del 3% sul volume) e 95 milioni di bollicine italiane.