Le recenti tensioni tra Russia e Ucraina fanno impensierire l’intero mondo agricolo: dopo l’allarme sui prezzi del grano, che hanno subito un’impennata del 20% in un solo giorno, fa discutere anche l’eventuale crollo delle esportazioni di vino in seguito alle sanzioni per la Russia. A essere preoccupati sono soprattutto i produttori di Asti Spumante, che nel mercato russo avevano trovato un grande alleato.
Si tratta dell’ennesima difficoltà per il settore, già provato dall’aumento dei costi energetici e dal rincaro dei cereali per l’alimentazione del bestiame: nel solo 2020 l’Italia ha esportato in Russia vini per un valore di 297 milioni di euro, di cui 179, 8 milioni di prodotto imbottigliato (dati Confagricoltura). Le bottiglie di Asti Spumante sono più di 12 milioni, e rappresentano circa un quarto del mercato complessivo di questa bollicina piemontese. “Confidiamo nel lavoro delle diplomazie” ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte “per prevenire la tragedia umanitaria, che è l’aspetto che ci preoccupa maggiormente, e anche per evitare di mettere in crisi il nostro sistema produttivo”.