Le giacenze italiane di vino e mosti ammontano, in data 31 gennaio 2022, a ben 70,4 milioni di ettolitri: un patrimonio che fa registrare una crescita del 2% rispetto ai 69 milioni che risultavano in cantina al 31 gennaio 2021. È quanto emerge dall’ultimo report redatto dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), che ha analizzato i dati contenuti nei registri telematici del settore.
Dando un’occhiata più attenta, scopriamo che le giacenze dei vini Dop sono superiori dell’1,5% rispetto ai dati registrati lo scorso anno; i vini Igp sono in crescita del 2,3% e i mosti del 13,8%. In leggera diminuzione, invece, i vini generici (-1,6%) e i vini varietali (-4,9%), mentre il vino nuovo ancora in fermentazione segna mano 11%. Va sottolineato, inoltre, che i dati in questione registrano solamente gli spostamenti, e non le vendite dei prodotti.
Poco più della giacenza complessiva di vino (il 55,2% a essere precisi) è detenuto nelle regioni del Nord, con il Veneto che si piazza come capolista. Più generalmente, il 50,6% del vino detenuto è a Dop e il 27,7% a Igp; mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale. Il 20,4%, invece, è rappresentato da altri vini ancora. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate; infatti, 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze.