Il vino italiano è un’eccellenza, conosciuto in tutto il mondo. Ma questa non è ovviamente una novità. La notizia, invece, è che nel 2019 a berlo più di tutti sono stati gli enoappassionati provenienti dai paesi fuori dall’Unione europea. È quanto emerge dai dati di commercio con l’estero nei primi nove mesi del 2019 diffusi da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).
È la prima volta che accade che il vino italiano ha più estimatori fuori dai confini europei rispetto a quelli nei paesi del Vecchio Continente. Nello specifico, da gennaio a settembre 2019 l’Italia ha spedito fuori dall’Europa 15,7 milioni di ettolitri di vino (+12% rispetto al 2018), per un controvalore di 4,6 miliardi di euro, in crescita del 3,8%. Bene anche gli spumanti (+9% in quantità e +5% in valore) e i vini DOP (+8% in valore).
“Siamo molto soddisfatti – commenta il presidente di Federvini, Sandro Boscaini – per i dati che certificano il successo ormai planetario del vino italiano. Certo – ammette l’imprenditore veronese – la spada di Damocle dei dazi Usa non ci lascia tranquilli, soprattutto dopo la pubblicazione degli atti per attivare una nuova lista e nuovi livelli di dazi”.
Federvini coglie l’occasione per ricordare che l’export del vino italiano negli Stati Uniti d’America vale oltre 2 miliardi di euro.