Importante crollo del consumo di vino italiano all’estero che raggiunge il minimo storico da oltre 30 anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021.
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’incontro on line “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia” promosso da Coldiretti e dal Comitato di supporto alle politiche del vino che traccia il bilancio degli effetti del Covid sul Vigneto Italia.
Nel 2021 all’estero si è detto addio ad una bottiglia di vino italiano su cinque a causa dell’emergenza Covid, che – sottolinea la Coldiretti – ha stravolto i mercati mondiali, tra le limitazioni imposte agli scambi commerciali e le chiusure generalizzate dei ristoranti che hanno interessato un po’ tutti i principali mercati di sbocco.
L’Italia è il principale esportatore mondiale di vino con la maggior parte della produzione nazionale che viene consumata all’estero.
Il trend preoccupante è determinato dagli Stati Uniti che – rileva la Coldiretti – sono il primo mercato di riferimento per il vino italiano, dove gli acquisti si sono ridotti del 22% in quantità. Ma la pandemia si è fatta sentire anche in Germania, secondo acquirente a livello mondiale per le bottiglie tricolori, dove si registra una diminuzione del 24%, mentre in Gran Bretagna, terza piazza per importanza, si conta una diminuzione del 33%, qui determinata anche dagli effetti della Brexit, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat a gennaio. Calo a doppia cifra anche in Francia dove le vendite si sono ridotte di oltre un terzo (-35%).
La speranza è che il trend si possa invertire con l’avanzare delle campagne di vaccinazione e la riapertura dei canali di ristorazione. Un segnale positivo in tale senso viene – sottolinea Coldiretti – dai paesi più avanti verso il ritorno alla normalità come la Cina dove le esportazioni di vino tricolore sono calate di appena il 2% rispetto allo scorso anno.
“Va rafforzata la promozione del vino made in Italy sui mercati internazionali per cogliere in pieno la ripartenza e non perdere quote di mercato. Ma più di tutto stiamo sostenendo, nel pieno rispetto delle regole di prevenzione, la ripartenza della ristorazione e del canale Horeca che per i vini più pregiati è l’unica misura veramente utile” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nelle scorse settimane abbiamo inoltre richiesto l’attivazione delle misure straordinarie di distillazione di crisi e stoccaggio privato dei vini”.