Vino: Confagricoltura in Veneto annuncia, per la prossima imminente vendemmia, una resa delle uve raccolte in calo del 10%.
Un dato questo che non deve creare allarmismo: Confagricoltura legge il dato come positivo, auspicando per il 2019 una grande annata vitivinicola, all’insegna della minore quantità e della migliore qualità.
La resa delle uve scende e si avranno vini di qualità ottima, si assicura, nonostante (e in parte grazie a) gli sbalzi termici; per le vigne è stato un anno dal clima ballerino, con una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco.
Christian Marchesini, vicepresidente nazionale degli agricoltori aderenti all’organizzazione agricola, dice che se a maggio c’era un pò di preoccupazione sia per le abbondanti pioggie cadute, sia per grandinate a macchia di leopardo che hanno danneggiato che hanno colpito i vigneti.
Certo, resta un’ incognita sulla resa totale delle uve, che potrebbe toccare anche un – 12% a fine vendemmia, rispetto al 2018.
“Un calo – dichiara sempre Marchesini – che va visto come un fattore positivo, in quanto favorisce la qualità piuttosto che la quantità, perché oggi il percorso da seguire non è quello quantitativo ma qualitativo.”
La vendemmia 2019 partirà in ritardo di otto-dieci giorni rispetto all’anno scorso, ma si coglieranno ottime uve a partire a fine agosto con il pinot grigio, poi con lo chardonnay a settembre e a seguire verranno vendemmiati il glera, il merlot, la garganega, la durella, per concludere con il soave.
[fonte: Ansa]