Un’indagine Mediobanca ha previsto un calo di fatturato del 20-25% nel 2020 per quanto riguarda il settore del vino in Italia. In teoria nel 2019 l’Italia è stato il primo produttore di vini nel mondo, davanti a Francia e Spagna (fra l’altro per il quinto anno di seguito). Ma nel 2020, a causa dell’epidemia da Coronavirus, il63,5% delle aziende ha previsto un calo delle vendite rispetto all’anno passato: per il 41,2% delle aziende interrogate, il calo supererà il 10%.
Secondo la maggior parte delle aziende intervistate, si avrà una contrazione totale sia delle vendite interne che dell’export superiore a quanto accaduto nel 2009. Sono leggermente più ottimisti le cooperative e i produttori di spumante. Le prime ipotizzano di subire meno cali dei consumi per quanto riguarda ristoranti e luoghi pubblici, mentre i secondi sperano nei brindisi durante le festività. In effetti nella GDO si è registrato una crescita dei consumi del vino da gennaio 2020.
Parlando di vendite interne e export, si stima che le perdite totali del settore vinicolo potrebbero attestarsi sui 2 miliardi di euro con un calo di fatturato del 20-25% rispetto al 2019 (l’anno scorso il fatturato era aumentato dell’1,1% rispetto al 2018).
Tuttavia se si guardano i dati in un arco temporale più ampio, considerando quindi quelli da gennaio 2001 a marzo 2020, il bilancio rimane ancora positivo, con una crescita dell’indice mondiale del settore del +222,5%.