In un certo senso era solo una questione di tempo: Stephen Donnelly, ministro irlandese della Salute, ha convertito in legge il tanto discusso – almeno da questa parte della Manica – regolamento che introduce sulle bottiglie di vino e altri alcolici le etichette con avvertenze sanitarie. Si tratta, in altre parole, dell’ultimo passo di un lungo percorso iniziato dall’Irlanda questo inverno e che ha, come abbiamo avuto modo di raccontarvi a più riprese, incontrato una feroce opposizione da parte di numerosi Paesi europei e non, evidentemente spaventati dal prospetto di un calo delle vendite.
Vino: l’Irlanda diventa il primo Paese a introdurre le “etichette sanitarie”
Percorso lungo e difficoltoso, dicevamo, che nel corso degli ultimi mesi ha fatto tremare il mondo del vino e innescato gli obbligati paragoni con gli avvisi che da diversi anni, ormai, campeggiano sui pacchetti di sigarette e di tabacco: le etichette in questione, stando a quanto lasciato trapelare dal ministero della sanità dell’Irlanda, andranno di fatto a indicare il contenuto calorico e i grammi di alcol contenuti nel prodotto, oltre a, come accennato, contenere una serie di avvertenze sul rischio di consumo di alcolici durante la gravidanza, l’insorgere di malattie al fegato e altri tumori.
D’altronde è inutile girarci intorno – il vino, e gli alcolici parlando più in generale, nuoce alla salute. Una verità assoluta, quest’ultima, che il fronte dell’opposizione non è riuscito a smontare né ricorrendo alla ormai collaudata e conveniente strategia del “consumo è diverso da abuso”, né con i nostrani siparietti – ricorderete Alessandra Mussolini che si attacca a una bottiglia di vino in diretta in segno di eloquentissima difesa delle produzioni italiane – e scivoloni – un Francesco Lollobrigida dalle idee un poco confuse che spiega che qualche bicchiere, alla fine, fa bene; dimenticandosi tuttavia delle stesse linee guida del Ministero della Salute.
Il motivo di tanta opposizione, come anticipato in apertura, è il timore che l’utilizzo di tali etichette venga allargato anche ad altri Paesi – una paura che tra l’altro ha trovato risonanza nelle parole pronunciate dal ministro irlandese Donnelly subito dopo l’approvazione della legge: “Sono lieto che siamo il primo paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un’etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici, e non vedo l’ora che altri Paesi seguano il nostro esempio”.
A proposito di futuro: di vino ed “etichette sanitarie” si parlerà in una riunione del comitato “Barriere tecniche del commercio” del 21 di giugno, in cui l’argomento sarà per l’appunto all’ordine del giorno. Nel frattempo, appena la scorsa settimana, le associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati hanno presentato reclami ufficiali alla Commissione Ue affinché apra una procedura di infrazione contro l’Irlanda.