In Irlanda è stato introdotto un prezzo minimo di 10 centesimi per grammo di alcol per i prodotti venduti nei negozi di liquori, supermercati e altri negozi a cui è concesso vendere bevande alcoliche: in soldoni, una bottiglia di vino con il 12,5% di alcol sarà necessariamente venduta a 7,40€, mentre una semplice lattina di birra con un volume alcolico del 4,3% avrà un prezzo di 1,70€.
La legge non si applica, tuttavia, a ristoranti, bar e club, ed è entrata in vigore a partire da martedì 4 gennaio. L’obiettivo del governo irlandese è quello di ridurre l’abuso di alcolici e di rendere l’acquisto più difficile per i minorenni, ma i più scettici sostengono che i consumatori si sposteranno semplicemente in Irlanda del Nord per fare shopping a prezzi più bassi. “Non siamo contrati all’introduzione di un prezzo minimo”, ha infatti spiegato Vincent Jennings, amministratore delegato del gruppo commerciale Convenience Stores and Newsagents Association, “ma deve essere introdotto contemporaneamente anche nell’Irlanda del Nord”.
La misura rende l’Irlanda uno dei pochi Paesi, tra cui la Scozia, ad avere un prezzo minimo sull’alcol, tanto che il Ministro della Salute Stephen Donnelly cita proprio i cugini più a nord come un esempio di successo: “Questa misura è progettata per ridurre malattie gravi e decessi dovuti al consumo di alcol e per ridurre la pressione sui nostri servizi sanitari da condizioni legate all’abuso”, ha commentato. “Ha funzionato in Scozia e non vedo l’ora di vederla funzionare anche qui”.