Gli appassionati di vino hanno senza ombra di dubbio seguito con il fiato sospeso il susseguirsi di catastrofi portate dal 2021 in Borgogna, a partire dalle rigidissime gelate intorno ad aprile. Proprio mentre le viti stavano esponendo alla timida aria primaverile le gemme, infatti, le temperature subirono un calo improvviso, costringendo i vigneron ad accendere candele tra i vigneti per tenerli al caldo.
All’epoca i social media furono invasi da centinaia di foto spettacolari e romantiche, ma la dura realtà è che lo sforzo dei viticoltori non servì (quasi) a niente. Fu un vero e proprio disastro agricolo, con un totale complessivo dei danni che, secondo le stime, si aggirava intorno al miliardo di euro. Fortunatamente per i produttori della Borgogna, tuttavia, sembra che quest’anno terribile stia per volgere al termine su di una nota positiva: nel corso della tradizionale asta di beneficienza di Hospices de Beaune, che si tiene ogni anno la terza domenica di novembre nell’omonimo palazzo medievale, sono intervenuti centinaia di offerenti, sia di persona che a distanza, per competere nell’acquisto di botti piene di alcuni dei vini migliori al mondo.
Ogni anno all’asta viene venduto il raccolto dell’anno in botti che verranno poi fatti affinare e infine imbottigliati dai produttori locali, e rappresenta una prima (seguitissima) indicazione di mercato per queste tipologie di vino. Quest’anno le botti erano meno del solito (la metà, secondo gli organizzatori) ma come vi abbiamo accennato le offerte si sono susseguite con grande entusiasmo, con l’apice rappresentato dalla vendita del Pièce du Président, un 228 litri di Corton-Renandes Grand Cru venduto per la cifra record di 800 mila dollari; ed ecco che si può tornare a vedere il bicchiere mezzo pieno.