Il riscaldamento globale potrebbe lasciarci presto o tardi senza vino, estinguendo a poco a poco tutte le terre da vigneto. I ricercatori della National Academy of Sciences, infatti, hanno esaminato il terreno adatto per 11 varietà popolari di uva da vino e hanno scoperto che un aumento delle temperature globali di 2 ° C al di sopra dei livelli preindustriali comporterebbe una perdita del 56% di terreno adatto all’agricoltura vitivinicola.
Se per caso si arrivasse a +4 ° C, verrebbero eliminate addirittura l’85% delle terre da vigneto, sostiene questo studio, che però cerca di non essere solo catastrofico ma anche positivo. Ignacio Morales-Castilla, coautore dello studio dell’Università di Alcalá, in Spagna, ha dichiarato: “Il messaggio positivo è che possiamo ancora adattare la viticoltura ai cambiamenti climatici, e la diversità è uno strumento molto interessante per farlo.
Ma l’avvertimento è che dovremmo limitare il riscaldamento il più possibile”. Adattare la viticoltura ai cambiamenti climatici significa, in sostanza, trovare uve da vino più adatte ai nuovi climi, permettendo così una perdita di “solo” il 24% delle aree coltivate a uva con un aumento di 2 gradi. Ma, ovviamente, da un punto di vista della biodiversità (e delle nostre cantine) ciò costituirebbe comunque una perdita enorme.
[Fonte: The Guardian]