Nuovi problemi per il settore del vino: ottenere del legno sta diventando sempre più difficile, vuoi per la carenza della materia prima o per i prezzi troppo alti. Quando si associa il legno al vino, la prima cosa che viene in mente è il processo di invecchiamento e affinamento, che avviene in botti di rovere francese, americano o di slavonia. Tuttavia, molti produttori utilizzano il legno anche per creare cofanetti o confezioni speciali per le bottiglie più importanti.
Ne è un esempio Almaviva, storica cantina cileana. “Abbiamo avuto diverse difficoltà a trovare casse di legno adatte” ha spiegato Manuel Louzada, consigliere delegato della cantina, in un’intervista a The Drinks Business. “Fortunatamente abbiamo iniziato a confezionare il vino prima del solito, perché alla fine di questo processo erano rimaste pochissime casse sul mercato.” Quando gli è stato chiesto il motivo di questa scarsità, ha spiegato che molto del legno prodotto in Francia (utilizzato appunto per realizzare le scatole) era diretto in Cina.
Una crisi che è stata esacerbata dagli incendi forestali negli Stati Uniti, malattie del legno in Europa e il boom edilizio post pandemia che ha avuto come protagonisti i materiali sostenibili.
Tuttavia, ottenere del buon legno pare essere difficile a prescindere dalla carenza di materiale. “L’aumento dei costi delle materie prime e della spedizione sarà un grosso problema per l’industria del vino” ha dichiarato Neil Addicott, responsabile acquisti di Grapeworks, un’azienda che gestisce le spedizioni di rovere in Australia. “Il problema principale che dobbiamo affrontare è ricevere gli ordini nelle fabbriche in anticipo, in modo da garantire la consegna prima della vendemmia. Naturalmente, i nostri clienti non sanno di cosa avranno bisogno così in anticipo rispetto alla vendemmia, quindi ci sono molte ricerche e molti rischi che gravano sia sui nostri clienti che su noi stessi”.